Iolanda è una bambina di 5 anni che dopo aver ascoltato una notizia al telegiornale fa qualche domanda alla mamma e riesce ad avere qualche risposta frettolosa: capisce che in America (è un posto molto lontano che lei conosce soltanto sul mappamondo) è successa una cosa molto strana e che non riesce molto a spiegarsi, i grandi la chiamano “tifone”: il tifone è un vento molto forte che arriva insieme alla pioggia e lei non l’ha mai né visto né sentito; la mamma le dice di non preoccuparsi perché qui in Italia non può succedere e che comunque le persone si preparano al tifone perché ci sono le previsioni del tempo, quelle notizie che cerca tutti i giorni il nonno per sapere se pioverà o ci sarà il sole, e così hanno il tempo per sbarrare le porte e le finestre (così come sono raffigurate nel disegno). Al telegiornale hanno detto che il tifone ha distrutto le case e ci sono anche persone ferite e morte, ma la mamma non si è soffermata molto su questa notizia.
Iolanda è molto preoccupata, sa che le persone “vecchine” muoiono, o meglio “vanno in cielo”, proprio perché sono talmente vecchine che non possono più vivere qui, sarebbe troppo faticoso, e non ha capito se queste persone morte sono veramente vecchine, è un pensiero troppo preoccupante e alla sua domanda la mamma ha preferito rispondere che non sa se sono vecchine, ma pensa di sì; così Iolanda preferisce concentrarsi su un’altra informazione: ha capito che un bambino è stato salvato dal tifone perché la sua maestra lo ha protetto con il suo corpo, sembra proprio che la sua maestra si sia buttata sopra di lui per non farlo volare nel tifone, perché il tifone ha fatto volare proprio tutto, ha ribaltato anche le case, gli alberi, le macchine… figuriamoci un bambino che è molto più piccolo e leggero …
Iolanda è emozionata per questa notizia, lei è innamorata delle sue maestre e così fa un disegno, il tifone proprio come lei lo immagina…e il giorno dopo lo porta a scuola.
Il disegno serve alla bambina per continuare ad elaborare tutte le informazioni che la turbano e che non è riuscita a comprendere completamente, neanche interrogando la madre, che sembra non aver capito la preoccupazione della bambina e quindi non si è fermata a rispondere con cura alle sue domande in modo da tranquillizzarla.
Sul foglio Iolanda rappresenta la sua elaborazione del “tifone”, che tutto capovolge, anche le case e, nella sua fantasia, perfino il cielo, con la pioggia e le nuvole.
La maestra riceve il disegno da Iolanda e gli dice che è proprio bello, posiziona il foglio nella direzione più intuitiva della rappresentazione, con il cielo e le nuvole nella parte alta del foglio, ma la bambina la corregge subito rigirando il foglio perché è quello il verso giusto e tutto d’un fiato le racconta che c’è stato il tifone (la cornice grigia a forma di spirale) e che ha rovesciato “tutto il mondo dell’America” e un bambino si è salvato proprio grazie alla sua maestra che lo ha protetto.
Il disegno di Iolanda ha fatto centro nella sensibilità della maestra! La maestra, le ha detto subito che anche lei ha saputo del tifone e che dev’essere stato proprio brutto e pauroso e le ha chiesto il permesso di mostrarlo alla classe così potranno parlarne meglio anche con gli altri bambini, perché anche loro saranno preoccupati se hanno ascoltato il telegiornale. La maestra ha poi affrontato il discorso con tutti i bambini cercando le informazioni captate ed elaborate ognuno a modo proprio, riportando chiarezza e quindi tranquillità.
Dopo aver considerato il disegno nel suo contenuto, l’aspetto di maggiore importanza in questo disegno, prima di concluderne la lettura, consideriamo anche gli aspetti grafici e formali, che risultano in linea con lo sviluppo tipico della capacità grafico-pittorica:
– Il disegno occupa l’intero foglio a disposizione e Iolanda racchiude la rappresentazione con una “cornice” in cui possiamo leggere una doppia funzione: da una parte la bambina realizza in questo modo “il tifone” così come lo immagina, un vento che con il suo vortice ha la forza di far volare e rovesciare tutto, dall’altra, inconsapevolmente, la bambina realizza una cornice che contiene l’intera rappresentazione, le emozioni che sta proiettando sul foglio, come un abbraccio che possa contenere l’angoscia legata alle informazioni confuse e preoccupanti che ha ascoltato.
Il tratto è sicuro, realizzato con movimenti veloci, sicuri dello strumento che ha in mano e del disegno che vuole realizzare; l’utilizzo del colore è adeguato alla rappresentazione; anche la pressione risulta normale.
– Dal punto di vista formale, infine, la bambina è riuscita a realizzare un disegno dinamico, ad iniziare con il rovesciare l’intera rappresentazione, per poi arricchire il foglio con segni vivaci e confusi, ad indicare proprio l’effetto del tifone, come lo immagina, frutto quindi delle poche informazioni a sua disposizione e di tutte le sue emozioni e la fantasia.
Dott.ssa Sara Di Febo, Psicologa