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Omino girino e Cefalopode: le prime rappresentazioni grafiche della figura umana

La prima rappresentazione della figura umana da parte del bambino prende il nome di “omino girino”.

L’omino girino si presenta come un sole con quattro raggi, i raggi sono disposti solitamente due in modo speculare come a rappresentare le braccia e due vicini, le gambe; non sempre ha occhi e bocca riconoscibili graficamente.

Il bambino disegnerà in questo modo l’omino intorno ai due anni di vita quando lo sviluppo dell’attività grafica si situa nel cosiddetto “stadio delle forme”.

L’omino girino non è orientato sul foglio, non è dunque possibile leggervi la disposizione spaziale.

Nello stadio successivo, preschematico, intorno ai tre anni l’omino girino si orienta sul foglio, ha una base che in generale coincide con la base del foglio, ovvero la parte più vicina al bambino che disegna: il bambino inizia a disegnare il “cefalopode”, anche detto “omino testone”.

Così come ci dice il suo nome, questa nuova rappresentazione della figura umana si presenta con un grande testone, nel quale non mancano mai occhi e bocca, e che il bambino può personalizzare con capelli, orecchie, baffi, o altre caratteristiche specifiche; alla grande testa sono attaccate direttamente braccia e gambe, raffigurate con una sola linea.

Le gambe del cefalopode possono concludersi con i piedi, di solito rappresentati con linee chiuse (“giri” o “giruli”), alle braccia seguono invece solitamente le mani, disegnate come “giri”, “soli” o “radiali” .

Nel periodo in cui il bambino inizia a rappresentare in questo modo la figura umana sta già acquisendo la conoscenza dello schema corporeo e sa quindi che la testa non è direttamente unita con le gambe, inizia quindi ad avere la consapevolezza di un corpo, questa però è ancora di secondaria importanza rispetto al suo modo di fare esperienze, relazionarsi e acquisire conoscenze.

Con la testa e con il volto il bambino ha possibilità di comunicare (con gli occhi e la bocca), mangiare, parlare, strillare, dare i bacini alla mamma e riceverne da lei; con le braccia compie azioni nelle situazioni circostanti e sugli oggetti e si relaziona con gli altri, dà e riceve abbracci, con le gambe si muove, cammina, corre e salta, ha quindi la possibilità di esprimersi in tutte le sue esigenze primarie, evolutive e relazionali.

L’importanza del corpo arriverà a breve, con la richiesta di togliere il pannolino e quindi il controllo degli sfinteri, la conoscenza del proprio corpo e la differenziazione sessuale.

Prima di questo momento l’omino testone esprime graficamente tutta la ricchezza del mondo interiore del bambino.

Dott.ssa Sara Di Febo, Psicologa