DIRITTO AL GIOCO: Lo stabilisce l’articolo 31 della Convenzione ONU del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza1 – il Trattato internazionale più ratificato al mondo – che riconosce a ogni bambino il diritto a dedicarsi ad attività ludiche e ricreative proprie della sua età.
Il gioco rappresenta un importante contributo allo sviluppo sociale, fisico, cognitivo ed emotivo dei giovani e dei bambini, pertanto dovrebbe essere loro garantita l’opportunità di parteciparvi, con modalità e tempi adatti alle diverse fasi della loro crescita.
Tra gli elementi essenziali per la maturazione psicofisica del bambino, il gioco riveste un ruolo centrale, poiché rappresenta il principale mezzo attraverso il quale il bambino dà significato al mondo circostante e impara a interagire con gli altri.
Il gioco come strumento di esplorazione
Il gioco consente al bambino di esplorare e elaborare attivamente rappresentazioni della realtà esterna, di scoprire se stesso e l’ambiente circostante, e di iniziare a sviluppare le prime forme di autocontrollo e interazione sociale.
Le attività ludiche si evolvono parallelamente allo sviluppo intellettivo e psicologico del bambino, rimanendo un elemento cruciale nella vita di ogni individuo, indipendentemente dall’età. La necessità e il piacere di giocare persistono lungo tutto l’arco della vita, contribuendo in modi diversi all’espressione delle emozioni, all’interazione sociale e al benessere personale.
Come affermato da Schiller, “L’uomo è pienamente tale solo quando gioca“, poiché il gioco permette all’individuo di liberare la mente dagli influssi esterni. Il gioco, infatti, è un’attività intrinsecamente motivata, scelta per il proprio valore intrinseco e non per raggiungere un obiettivo esterno.
Le principali caratteristiche e i significati del gioco
Le principali caratteristiche che definiscono il gioco e ne determinano l’importanza nello sviluppo del bambino includono la finzione, la piacevolezza, la gratuità, la limitazione nello spazio e nel tempo, l’assenza di scopi specifici al di fuori del divertimento, la volontarietà e la motivazione intrinseca.
Il gioco assume numerosi significati nella vita del bambino, tra cui il divertimento, l’esplorazione, l’attività liberatoria, l’apprendimento, la socializzazione e il distacco temporaneo dalla realtà. Attraverso il gioco, il bambino può sperimentare ruoli, acquisire nuove competenze cognitive, socio-affettive e comportamentali, e sviluppare la sua immaginazione.
Il gioco ha un profondo impatto sullo sviluppo cognitivo del bambino
Studi di psicologia infantile hanno dimostrato che il gioco è fondamentale per il processo di apprendimento fin dai primi mesi di vita. Il gioco permette al bambino di esplorare, manipolare e sperimentare, sviluppando abilità cognitive come la coordinazione motoria e la comprensione delle connessioni causali.
Jean Piaget ha identificato tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: giochi di esercizio, giochi simbolici e giochi con regole, ciascuno corrispondente a diverse fasi dello sviluppo cognitivo del bambino.
L’adulto svolge un ruolo cruciale nel gioco del bambino. Deve essere disponibile a partecipare al gioco del bambino, adattandosi alle sue iniziative e creando un ambiente favorevole al gioco. Inoltre, l’adulto può educare il bambino al gioco, insegnandogli a selezionare il gioco appropriato e a giocare in modo equilibrato.
Il gioco apporta numerosi benefici nella vita del bambino, tra cui il miglioramento delle capacità sociali, fisiche, emotive e cognitive. Inoltre, il gioco contribuisce a ridurre lo stress, favorisce la gioia, l’autostima e l’adattamento al cambiamento.
Tuttavia, nonostante il riconoscimento dell’importanza del gioco, le opportunità di gioco per i bambini continuano a diminuire, con spazi ludici sempre più limitati. È compito degli adulti, in particolare dei genitori, cercare di ritagliare il tempo per giocare con i propri figli, riconoscendo che il gioco è un’occasione preziosa per il legame affettivo e lo sviluppo dei bambini.
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