Situazione descritta: nucleo familiare di tre persone – mamma, papà e la bambina di 6 anni; la famiglia vive all’estero, con pochi amici e difficoltà di creare relazioni esterne solide.
Il disegno è stato realizzato a scuola; la bambina frequenta la scuola dell’infanzia, un ambiente che la mamma descrive come stimolante, con maestre giocose, che lasciano libertà di espressione ai bambini. Succede spesso che la bambina a scuola si senta sola e si rifugi nel disegno.
Gentile Sig.ra,
Il disegno di sua figlia mostra una buona padronanza degli strumenti-colori, potrà vedere come il tratto sia sicuro, con pressione uniforme, non vi siano cancellature, la figura è ben colorata, e non vi siano linee di colore fuori dai contorni disegnati (campitura uniforme). In linea con l’età troviamo anche la “linea del cielo” – la capacità di rappresentare la profondità è più tardiva, intorno agli 8 anni – e la figura “umana”.
La bambina disegna un alieno con sembianze umane: si nota uno schema corporeo ben delineato e giustamente rappresentato con sembianze che ricordano un alieno/mostro (forma della testa, colore del corpo, forma e colore degli occhi), come possiamo conoscerli nei cartoni animati/libri/film.
Giorgia (nome di fantasia) disegna il suo alieno al centro del disegno, in posizione frontale, sorridente e con le braccia aperte, come pronte per l’azione; sembra quasi che si identifichi con il suo personaggio.
Possiamo chiederci come mai Giorgia decida di disegnare un alieno e non una figura prettamente umana.
Sottolineo che quanto qui affermato sia soltanto una riflessione, dettata da conoscenze bibliografiche e quindi non sulla conoscenza diretta della bambina; si tratta di riflessioni che possono essere considerate valide in generale, uno spunto di riflessione, ma possono anche non parlare effettivamente di Giorgia; per leggere con sicurezza il disegno dovremmo conoscere la bambina, e (situazione ideale) essere presenti mentre realizza il disegno, parlarci, farci raccontare una storia del suo personaggio, …, conoscere magari anche altri disegni della bambina.
Il disegno di alieni, di mostri, ci riportano a contenuti di fantasia tipici dell’età evolutiva: disegnare mostri, alieni, può aiutare a scaricare tensioni o a esorcizzare paure. L’alieno è un personaggio lontano dalla realtà quotidiana: possiamo chiederci, anche alla luce della situazione di vita descritta: la bambina nei suoi disegni fa un tentativo di fuga con la fantasia? Oppure, la bambina si sente “aliena” nel contesto relazionale in cui vive, appunto “straniera”? Pensiamo anche che l’intero nucleo familiare possa condividere il vissuto emotivo che la bambina esprime nel suo disegno.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Sara Di Febo – Psicologa