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Le relazioni familiari sono complesse e talvolta possono essere sfidanti da gestire. Anche il rapporto tra genitori e figli può presentare varie sfaccettature, e in alcuni casi i genitori possono trovarsi ad affrontare situazioni difficili in cui i loro figli diventano violenti e irrispettosi.

Per Approfondimenti:

Anche i bambini o i preadolescenti possono manifestare comportamenti violenti, nonostante il comune presupposto che siano soggetti da proteggere e coccolare. Tuttavia, rispondere con la stessa violenza non è la soluzione; è invece importante cercare di comprendere la vera ragione dietro il loro comportamento. Spesso, la violenza, la rabbia, le urla e gli insulti possono indicare una mancanza di affettività nel legame familiare. Tuttavia, è importante riconoscere che queste azioni negative sono in realtà un modo distorto per esprimere il bisogno di attenzione e amore.

Anche se questo può sembrare l’unico modo conosciuto per comunicare, se in una famiglia il modello comportamentale è violento e aggressivo, è probabile che i bambini e i ragazzi ripropongano lo stesso comportamento in altri contesti. Se invece il clima familiare è caratterizzato da rispetto e affetto tra genitori e fratelli, il comportamento del bambino sembrerà fuori luogo, e ci si chiederà come sia possibile. La frustrazione è alla base di tali condotte. Questo significa che se il ragazzo viene abituato a ottenere sempre tutto ciò di cui ha bisogno, non sarà più in grado di tollerare situazioni in cui le sue richieste non vengono soddisfatte. Paradossalmente, il “rompere le regole” gli permette di “scaricare” la sua rabbia contro le regole stesse, la serietà e l’educazione. Essere trattato come un “principe” e godere di un ruolo privilegiato in casa gli consente poi di trasgredire e diventare prepotente, soprattutto nei confronti del genitore con cui è più legato e trascorre più tempo, di solito la madre.

Una madre che si occupa da sola dell’educazione dei figli, mentre il marito è al lavoro o poco presente sul piano relazionale, e che soddisfa tutte le richieste del bambino perché si sente oppressa dalle stesse, si trova ad affrontare un’altra problematica: la sopraffazione da parte del proprio figlio. Ecco perché il bambino diventa irrispettoso, aggressivo e violento.

Le forme di maltrattamento possono essere sia verbali che fisiche, e maggiore è il livello di frustrazione, maggiore sarà l’ira che il bambino sfogherà. Il figlio, che prima era affettuoso ed educato, si trasforma in un tiranno che insulta, manipola e rimane fuori controllo, perché nessuno è in grado di gestirlo.

Un bambino che viene utilizzato come “collegamento” in una coppia conflittuale svolge il ruolo di “collante” e vive questa situazione come artificiosa, oppure un ragazzo che si comporta in modo eccessivamente accomodante nei confronti dei genitori, perché è insicuro riguardo al loro affetto, esprimerà la rabbia accumulata dopo anni. Può anche accadere che il bambino sia investito di un ruolo che non gli spetta.

Ma cosa fare di fronte a figli violenti e irrispettosi?

Gestire queste situazioni non è semplice, specialmente quando ci si trova di fronte a un comportamento che prima sembrava impeccabile. È importante comunicare prima di tutto il proprio disagio emotivo rispetto al comportamento del figlio, e non attaccare la sua persona: “Mi fa soffrire il tuo atteggiamento, mi fa stare male“. Insieme, è necessario cercare di esplorare le emozioni sottostanti.

Ristabilire i ruoli, definendo chiaramente chi è il genitore e chi è il figlio, e manifestare la propria autorevolezza per recuperare il rispetto reciproco.

Coinvolgere l’altro genitore affinché si crei un fronte comune contro il comportamento del figlio, in modo che il bambino o il ragazzo percepisca che i genitori sono uniti e che non accetteranno più le sue azioni negative.

Se la situazione è ormai degenerata e risulta difficile da affrontare, è consigliabile rivolgersi a un professionista. Un terapeuta può facilitare il processo comunicativo e aiutare i genitori a svolgere efficacemente il loro ruolo all’interno della famiglia e delle relazioni in generale.