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Il bambino e il suo disegno

Tutti i bambini giocano ed ognuno dovrebbe avere la libertà di scegliere come giocare, come meglio esprimere la propria fantasia, le proprie emozioni e la propria energia vitale.

Tutti i bambini, qualunque sia il loro gioco preferito, tra i tanti avranno scoperto e sperimentato intorno all’anno di vita un nuovo gioco fatto di semplici strumenti, una matita o un colore ed un foglio: disegnare!

Nel momento in cui il bambino scopre che può lasciare un segno sul foglio bianco troverà piacere nel tracciare linee e forme.

I suoi disegni saranno dapprima casuali, dettati dall’attrazione della scoperta di questi nuovi strumenti, e poi sempre più organizzati e dettagliati, ad espressione delle conoscenze della realtà, delle esperienze vissute e delle emozioni associate ad ogni esperienza, dei suoi pensieri ed affetti.

Il disegno diventa presto per il bambino un gioco piacevole, da poter fare da solo oppure in compagnia.

Per l’adulto che si relaziona con il bambino, nei diversi contesti familiare o lavorativo, il disegno del bambino rappresenta un’importante occasione di lettura e comprensione dello stato d’animo del bambino, delle sue emozioni, come anche dei progressi nel suo sviluppo.

Se il bambino ha la possibilità di accostarsi al disegno liberamente, senza condizionamenti da parte del contesto, altrettanto liberamente e inconsapevolmente esprimerà il suo “mondo interno” nei suoi scarabocchi e disegni.

Il disegno libero diventa così uno strumento importante per conoscere il bambino, per capire eventuali disagi legati ad alcune fasi o situazioni critiche della sua vita, come la nascita di un fratellino, l’inserimento alla scuola dell’infanzia ed il distacco dalla mamma, una perdita o la separazione dei genitori.

In tutti i casi in cui l’esperto si accosta ad un disegno libero senza conoscere il bambino che l’ha prodotto e la sua storia dovrà limitarsi a leggerne i tratti comuni a tutti i disegni, le caratteristiche evolutive ad es. nel tracciato, nell’uso del colore, nella disposizione nello spazio. Infatti, soltanto conoscendo il piccolo artista e, nella migliore delle ipotesi, avendo avuto la possibilità di essere presente con competenza, sensibilità e discrezione mentre il bambino disegna, si potrà leggere e comprendere nella sua “opera d’arte” il suo mondo interiore.

Dott.ssa Sara Di Febo, Psicologa