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Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento che si presenta nei bambini e nei giovani adolescenti. Si caratterizza principalmente per comportamenti di ostilità e sfida nei confronti degli adulti e delle figure di autorità, nonché per una tendenza a contrariare e a non rispettare le regole.

Le manifestazioni che possono farci capire che siamo davanti ad un DOP comprendono un’elevata frequenza di comportamenti negativi come l’opposizione, la contrarietà, la provocazione e la ribellione, nonché un’alta probabilità di scontri e di conflitti con gli adulti. 

Nello specifico, tra i sintomi del DOP troviamo: 

  • frequenti esplosioni di rabbia o irritabilità 
  • comportamenti che sfidano o mettono in discussione le regole stabilite
  • atteggiamenti di sfida verso persone che rappresentano l’autorità (come genitori e insegnanti)
  • una volontà ostinata di non rispettare le regole  
  • atteggiamenti vendicativi 

Inoltre, i soggetti affetti da DOP spesso accusano gli altri per i loro comportamenti scorretti e cercano di irritare gli altri. Da ciò è possibile dedurre che il DOP può interferire significativamente con le relazioni interpersonali e la vita quotidiana dei soggetti affetti e può essere associato a ulteriori problemi di salute mentale e comportamentale. È importante che i professionisti sanitari collaborino con i genitori e i familiari per offrire un supporto e un trattamento tempestivo ai bambini e agli adolescenti con questo disturbo.

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Il DOP e le sue cause

Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento che può avere molteplici cause. In particolare, la ricerca suggerisce che questo disturbo è il risultato di una combinazione di fattori biologici, ambientali e psicologici.

Una delle cause biologiche più frequentemente menzionate è una predisposizione genetica a sviluppare il DOP. I geni possono influire sulle caratteristiche di personalità, sulle risposte emozionali e sulla regolazione delle funzioni cerebrali associate all’impulsività e all’aggressività.

Inoltre, l’ambiente familiare e sociale in cui cresce il bambino può anche influire sullo sviluppo del DOP. Ad esempio, una mancanza di supervisione o di supporto da parte dei genitori, una relazione conflittuale con i genitori, un ambiente familiare stressante o la presenza di abuso o negligenza possono aumentare il rischio di sviluppare questo disturbo.

Alcune teorie psicologiche suggeriscono che lo sviluppo del DOP possa essere associato a una scarsa autostima, un’alta emozionalità o a una difficoltà nella gestione delle emozioni. Inoltre, un’educazione inadeguata o una mancanza di modelli positivi di comportamento possono contribuire a un’elevata probabilità di sviluppare questo disturbo.

Altro aspetto da non sottovalutare sono le difficoltà nell’apprendimento e i problemi di attenzione e di concentrazione, come l’iperattività e la dislessia, poiché possono aumentare il rischio di sviluppare il DOP.

La comprensione delle cause del DOP è importante per sviluppare trattamenti efficaci e per supportare i bambini e gli adolescenti che ne sono affetti.

DOP: consigli per i genitori

Data la difficoltà di interagire con i bambini e i ragazzi ai quali viene diagnosticato questo disturbo, ecco alcuni consigli che possono aiutare i genitori a relazionarsi con i loro figli.

  • Mantenere una comunicazione aperta e costruttiva: è importante che i genitori mantengano una comunicazione aperta e costruttiva con il loro figlio per aiutarlo a comprendere le loro preoccupazioni e le loro aspettative.
  • Riconoscere i segni di stress: i genitori possono imparare a riconoscere i segnali di stress che precedono le crisi di rabbia del loro figlio e aiutarlo a gestire le sue emozioni.
  • Stabilire regole chiare: è importante che i genitori stabiliscano regole chiare e coerenti per il loro figlio, in modo da poterle far rispettare.
  • Rafforzare i comportamenti positivi: i genitori possono rafforzare i comportamenti positivi del loro figlio, sottolineando i suoi successi e incoraggiandolo a perseverare.
  • Sviluppare una routine: stabilire una routine per il bambino può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress e migliorare il suo benessere psicologico.
  • Insegnare strategie di coping: i genitori possono insegnare al loro figlio strategie di coping efficaci per gestire lo stress e le emozioni negative.
  • Valutare l’aiuto professionale: se il comportamento del bambino sta causando problemi significativi a scuola o a casa, i genitori possono valutare l’aiuto di un professionista del comportamento o di un terapeuta.
  • Mantenere un atteggiamento positivo: i genitori possono mantenere un atteggiamento positivo e di sostegno nei confronti del loro figlio, incoraggiandolo a risolvere i problemi in modo costruttivo e aiutandolo a sviluppare una maggiore autostima.