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L’inserimento all’asilo: cosa osservare nei disegni del bambino

Settembre e Ottobre sono i mesi degli inserimenti, al nido o alla scuola dell’infanzia, c’è poca differenza: per il bambino e la sua mamma si tratta sempre di vivere un forte stress emotivo.

In questo periodo è fondamentale permettere al bambino di esprimere le emozioni – la frustrazione, la rabbia, la paura – con cui vive il distacco e l’ambientamento con le insegnanti, le nuove routine, i nuovi amici; è importante parlare con il bambino di cosa sia successo, di cosa abbia provato, per concretizzare le emozioni nei comportamenti agiti e in qualche modo renderlo consapevole e gradualmente più capace di gestire le nuove situazioni.

In quali comportamenti il bambino esprime le emozioni e lo stress che il periodo dell’inserimento comporta?

Oltre ai chiarissimi e coinvolgenti comportamenti di protesta, con cui esprime con forza il suo disappunto al distacco, all’abbandono della mamma, al nuovo ambiente, il bambino può comunicarci le emozioni e gli stati d’animo attraverso possibili cambiamenti nella sua routine, per esempio del sonno o dei pasti, con la ricerca maggiore della vicinanza della mamma anche in contesti diversi dalla scuola, con disturbi del sonno o regressioni che coinvolgono la quotidianità e quindi molto evidenti ai genitori.

Tutto questo è normale che accada, si tratta infatti di un periodo critico, che richiede un assestamento non solo nel bambino, ma in tutto il suo nucleo familiare.

Nel gioco possiamo capire quanto il bambino si stia gradualmente abituando alla nuova routine: disegnare è tra i giochi preferiti e più frequenti dei bambini.

Il gioco è un’attività spontanea con cui il bambino esprime inconsapevolmente stati d’animo ed emozioni, nuove conoscenze, in cui può riprodurre momenti vissuti o meglio, riproporre le emozioni che hanno accompagnato alcuni momenti vissuti.

Nel disegno il bambino potrà quindi esprimere la frustrazione, l’angoscia, la paura, la rabbia dei momenti del distacco dalla mamma e potrà fare tutto questo correndo e protestando nel foglio così come fa nell’ambiente vissuto, sulla porta della classe quando resta solo con la maestra e i suoi nuovi amici: possiamo infatti pensare ad un parallelismo tra il comportamento del bambino durante l’inserimento e il comportamento sul foglio: il bambino corre, salta, strilla, si agita, piange, protesta nella stanza vissuta così come nel foglio.

Sul foglio potremo leggere una corsa con il colore, movimenti vigorosi e linee disordinate, uniti ad una pressione marcata che tende a solcare e talvolta a bucare il foglio, uno scarabocchio disordinato, anche in bambini che sanno tracciare scarabocchi ordinati o prime forme; possiamo quindi osservare una regressione anche nella produzione grafica.

I colori prevalenti saranno tinte decise, forti, come decisa e forte è la protesta del bambino al distacco e all’ambientamento: prevarranno i colori scuri, in particolare il nero, e il rosso.

Il bambino con le sue rappresentazioni esprimerà tutto il disagio vissuto, a cui non sa dare un significato, ma di cui non può fare a meno: gli scarabocchi sono infatti segni senza un significato socialmente condiviso, sono il linguaggio unico e indecifrabile a cui il bambino pian piano darà un ordine e un nome, così come attribuirà gradualmente ordine e sicurezza alle sue nuove giornate.

Dott.ssa Sara Di Febo, Psicologa