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Nel corso degli anni, abbiamo dedicato numerosi articoli all’approfondimento del disegno infantile, descrivendone le principali caratteristiche, le tappe dello sviluppo e gli elementi a cui prestare particolare attenzione.

Il disegno, infatti, è un’attività fondamentale per il bambino, che inizia a sperimentare questa forma di espressione già a partire dai 12 mesi. Dallo scarabocchio al disegno realistico, il bambino attraversa diversi stadi di sviluppo della capacità grafico-pittorica, come illustrato nel dettaglio nell’articolo Lo sviluppo dell’attività grafico-pittorica nel bambino.

È interessante notare come questi stadi risultino assolutamente trasversali a culture e ceti sociali: infatti, ad una stessa età i bambini produrranno disegni con caratteristiche grafiche evolutive simili, senza che la cultura di appartenenza o il ceto sociale possano interferire”.

Le prime forme di disegno infantile: lo scarabocchio

Il primo stadio dello sviluppo grafico-pittorico è quello dello scarabocchio, che caratterizza il disegno del bambino tra i 12 mesi e i tre anni. 

In particolare, fino ai 18 mesi il bambino tende quelli che vengono chiamati “scarabocchi disordinati”, caratterizzati da segni casuali con direzioni diverse, disposti sullo stesso lato con cui il bambino impugna il colore e che partono dalla base del foglio per allontanarsi verso l’esterno.

A partire dai 18 mesi, lo scarabocchio diventa “ordinato” e si possono iniziare a distinguere delle forme, sebbene ancora prive di un significato riconoscibile. 

È tra i due e i tre anni che, nello scarabocchio del bambino, è possibile riconoscere forme simboliche (radiali, giri, soli, mandala). È importante notare, tuttavia, che anche dopo il compimento dei tre anni può capitare di assistere a una sorta di “regressione” verso lo scarabocchio disordinato: eventi o situazioni destabilizzanti (come può essere, ad esempio, l’inserimento all’asilo) possono portare il bambino a manifestare il proprio dissenso, le proprie angosce e la propria frustrazione attraverso segni più marcati, disordinati e dai colori accesi.

Il disegno della figura umana

Come illustrato nell’articolo Il disegno della figura umana: significato ed evoluzione della rappresentazione, la figura umana ricopre un ruolo di particolare rilievo nel disegno infantile, in quanto si tratta della rappresentazione più comune nei disegni dei bambini.

Le prime raffigurazioni iniziano a comparire intorno ai due anni e vedono l’essere umano rappresentato come un “omino girino”, composto da un sole centrale con quattro raggi. Successivamente, verso i tre anni, il bambino inizia a disegnare la figura umana come un “cefalopode” (o “omino testone”), dettagliando la testa con occhi e bocca e, talvolta, personalizzandola con capelli, baffi o altri elementi.

Il disegno della famiglia

Una volta presa confidenza con la rappresentazione grafica della figura umana, il bambino inizia a disegnare in modo spontaneo la propria famiglia. 

Il modo in cui il bambino sceglie di rappresentare la famiglia può essere molto indicativo del suo vissuto emotivo e relazionali con i vari membri del suo nucleo familiare. 

Come illustrato nell’articolo Il disegno libero della famiglia: gli elementi da considerare per la lettura, è importante prestare attenzione soprattutto ad alcuni aspetti del disegno, per interpretare correttamente ciò che il bambino comunica attraverso il suo disegno:

  • La disposizione sul foglio;
  • La dimensione delle figure, in generale e in relazione fra loro (es. la più grande e la più piccola);
  • Il punto di partenza e l’ordine di rappresentazione delle figure;
  • Dinamismo o staticità;
  • La ricchezza di particolari;
  • Esitazioni o incertezze;
  • Il tempo di rappresentazione delle singole figure, in relazione alla “qualità” della raffigurazione (più o meno dettagli);
  • L’aggiunta di personaggi e animali;
  • L’esclusione di personaggi;
  • L’escludersi dal disegno.

In particolare, i possibili significati dell’esitazione e dell’aggiunta di personaggi o animali sono approfonditi nell’articolo Il disegno della famiglia: le esitazioni, l’aggiunta di personaggi o animali, mentre il livello di dettaglio e le caratteristiche peculiari delle singole figure sono trattate nell’articolo Il disegno della famiglia: la dimensione e la disposizione delle figure, i particolari e il tratto.

Il disegno della casa

Così come il disegno della famiglia, anche il disegno libero della casa può fornire informazioni utili sulla percezione che il bambino ha della propria vita quotidiana e dell’ambiente in cui questa si svolge. 

Come descritto nell’articolo dedicato, è importante prestare attenzione soprattutto ai “segni di apertura” raffigurati sulla casa: 

  • Le finestre aperte rappresentano la possibilità di vedere qualcosa della vita e dell’organizzazione della casa, come una lampadina accesa, le tendine, un quadro, un vaso di fiori;
  • La porta aperta indica la possibilità di aprire la porta, quindi un pomello o una maniglia, nessuno infatti vive in case con la porta spalancata, al contrario è possibile aprire o chiudere la porta liberamente e facilmente;
  • La strada raffigura la comunicazione tra esterno e interno; uscire dalla casa verso la società circostante e accogliere in casa;
  • I balconi, invece, sono contemporaneamente un elemento di apertura e di difesa, in quanto consentono di affacciarsi al mondo esterno restando comunque su un piano elevato e protetto.

I colori

Nel disegno infantile, i colori hanno un forte significato simbolico, legato alle emozioni che il bambino prova e vuole esprimere. L’elemento cromatico è, quindi, tra i più importanti a cui prestare attenzione, per quanto – come spiegato anche nell’articolo dedicato, Il significato simbolico del colore nei disegni dei bambini – “uno stesso colore non avrà sempre lo stesso significato per diversi bambini o per tutti i disegni di uno stesso bambino, ma la sua accezione psicologica sarà diversa da bambino a bambino e nei disegni che un bambino potrà realizzare in diverse situazioni o periodi di vita/crescita.” 

Tuttavia, alcuni colori vengono comunemente associati ad emozioni o situazioni particolari:

  • L’uso del colore nero può (in alcune circostanze, ma non necessariamente!) indicare la presenza di sentimenti ed esperienza negative;
  • L’uso del colore rosso, viceversa, è solitamente associato alla vivacità, all’intensità e alla passione;
  • L’uso del colore giallo, allo stesso modo, può essere associato all’allegria, alla creatività e alla curiosità;
  • L’uso del colore blu, infine, comunica “un grande bisogno di tranquillità emotiva, il desiderio di vivere in un ambiente calmo, con relazioni serene e pacifiche, che diano sicurezza e tenerezza”.